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Giorgio Grassi (gi CRA-Frutticoltura, Roma e Caserta)
Castellotti Tatiana (INEA Calabria)

 

Oggi, la multifunzionalit del castagno caratteristica preziosa per effettuare interventi volti a un nuovo tipo di recupero delle aree montane, a vantaggio innanzitutto di chi ancor oggi ha nella castanicoltura fonte di reddito importante (primario o integrativo) e delle associazioni castanicole locali.
Conoscere la risorsa castagno. Chi opera per valorizzare il proprio territorio, preliminarmente vi rintraccia e rivaluta lidentit colturale (peculiarit varietali, agronomiche, forestali, utilizzi, mercati, ecc), cui affianca la riscoperta delle identit culturali (storiche, architettoniche, antropologiche, usi e costumi e detti specifici, percorsi, ecc.), dei valori propri della gente del luogo, modelli di vita (solitamente sobria e cadenzata da stagioni e feste, patronali e non), studiando analiticamente le componenti ambientali col supporto delle conoscenze scientifiche attuali. Poi organizza la diffusione dei dati, rivolgendoli agli utenti che seleziona. In luogo, devono essere gi operative le strutture di sostegno (recettive, informative, commerciali).
Finalit soprattutto economiche. Si valorizza il proprio territorio per poter cos richiamare i turisti (ce ne sono di diversi tipi), innanzitutto per vendere loro servizi e prodotti, ma anche per scambiare conoscenze, esperienze, cultura e programmi. Forse in tante aree della Calabria tutto questo pu sembrare difficile o impossibile, a chi ancora porta in s il ricordo delle castagne come cibo simbolo di povert (qualcuno addirittura non riesce a mangiarle pi), o il ricordo dei malpagati lavori in bosco come un duro passato da dimenticare. Invece il castagno, questo concentrato di utilit, costituisce ancora un baule di ricchezze, che per molti resta ancora da scoprire, conoscere e rivalutare.
Modalit di intervento. Il castagno infatti risponde ottimamente ai bisogni della moderna popolazione (quella cittadina, che assai pi stressata di quella montana, cerca evasione), di chi cerca serenit e tranquillit, verde e salute, relax, ristoro, posti in cui fare passeggiate o percorsi di ginnastica allaperto, in cui far giocare i bimbi e riposare gli anziani; ma anche del miglior turista (tra gli stranieri e gli Italiani se ne riscontrano sempre pi frequentemente di rispettosi dellambiente e della locale cultura); questo tipo di turista, per conoscere e orientarsi nel luogo di villeggiatura, vuol sapere quali fauna e flora ci sono (il castagno ha una funzione naturalistica di primo piano, nel mantenere la biodiversit animale e vegetale), quale storia caratterizza il sito castanicolo (storia agronomica, sociale, economica, antropologica,), quali tradizioni (usi, costumi, pratiche di bosco, artigianato, gastronomia, ma anche canti, detti locali, toponomastica, ), sino alle tipicit del carattere e della lingua delle eventuali etnie presenti (dai Valdesi piemontesi agli Albanesi calabresi). Si va ben oltre al semplice inserire la castagna nei menu autunnali, abbinandola a un vino locale, o alla sagra (spesso neppure coerente con le tipicit locali). In Italia si sono moltiplicate le aree attrezzate (con spacci alimentari e artigianali), le fattorie didattiche, i musei allaperto, le attivit culturali in castagneto (mostre di fotografia, pittura, eventi musicali, corsi estivi, e tanto altro), i percorsi in bosco (diversamente organizzati con attrezzi ginnici, punti sosta, cartellonistica; ciclabili, per infanzia, a piedi e a cavallo, con guide a castagni monumentali, ). La funzione didattica del castagno era inizialmente la pi sfruttata dalle scuole dei piccoli centri, poi allargata a scuole esterne di vario grado: il castagneto una vera e propria aula didattica per giovani e adulti, di botanica, micologia, idrologia, germoplasma endemico, gestione umana delle risorse con percorsi di osservazione, guide naturalistiche, collezioni ecc.
Il territorio otterr reddito migliorando (in qualit, in economia) le locali produzioni gi note, inventando nuovi prodotti, certificandoli quali legati al territorio (si va dai marchi IGP e DOP sino ai marchi comunali De.Co. Marchio Comunale di Origine e De.C.P. Marchio Comunale di Provenienza), valorizzandole sui mercati e commercializzandoli opportunamente. Cos come otterr reddito (e cultura) attrezzandosi (intelligentemente) per ospitare buoni e migliori turisti.
Requisiti. Oltre alla guida di amministratori competenti serve la partecipazione (o un risveglio partecipativo) della popolazione del luogo, motivata dalla conoscenza della risorsa castagno (nei suoi aspetti tradizionali e innovativi), dalla consapevolezza che un nuovo tipo di lavoro pu dare nuovo reddito, ma anche dallorgoglio (credo mai sopito tra i montanari) di avere radici nel proprio paese: se a quel luogo ci tiene lo valorizza innanzitutto per se, per i propri occhi, la propria famiglia, con giusto orgoglio, con i soliti impegno e speranza (e allora lo tiene pulito, ne parla bene, agisce per migliorarlo) ma anche con un necessario nuovo sapere. Le locali Scuole sono gi risultate prezioso veicolo di cultura e stimolo; le donne, rispetto agli uomini, arricchiscono di iniziativa, entusiasmo, praticit. Serve aggregazione, soprattutto tra giovani disoccupati che possano diventare imprenditori innovativi, da formare con specifici corsi pubblici.
Servono certo anche finanziamenti pubblici. Ne parleremo nella prossima nota.


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